Ma se tale ha costei
In sua belta le mende
qual poi saranno i fregi ondella splende?
T.Tasso

Se per lieve ferita
Onde te stessa offendi
cosi dogliosa o bella man ti rendi
mentre tue bianche nevi
rare inostrano e brevi
di liquida rubin purpuree stille
che sentir deve l petto mio che langue
versando ognor da mille piaghe e mille
per le vene del cor fiumi di sangue?
Ahi che a maggior dolore
Convien pieta maggiore!

Che sentir deve l petto mio che langue
versando ognor da mille piaghe e mille
per le vene del cor fiumi di sangue?
Ahi che a maggior dolore
Convien pieta maggiore!

Se taccio il duol s avanza
se parlo accresce lira
donna bella e crudel che mi martira.
Ma pur prendo speranza
che l umilta vi pieghi
che nel silenzo ancor son voci e prieghi.
T.Tasso

Caro amoroso neo
ch` illustri un si bel volto
col negro tuo fra l suo candor avvolto
se per te stesso sei
tu pur macchia e difetto
con qualarte perfetto
poi rendi l colmo de le grazie in lei!
Ma se tale ha costei
In sua belta le mende
qual poi saranno i fregi ondella splende?
T.Tasso

Hai rotto e sciolto e splento a poco a poco
lo stral e il laccio e l foco
che punse che lego charse l mio core.
O me beato Amore
che sento o senza pena
altro dardo altra fiamma altra catena.

In pui leggiardo velo
Che non le rubi in cielo
Madonna il suo bel viso discoperse
Amor deh che in quel punto
Non se il cor fu pria degli occhi punto!
Che gli occhi e l cor m accese.

Se cosi dolce e il duolo
deh qual dolcezza aspetto
d imaginato mio novo diletto!
T.Tasso

Ma s avverra chio moia
Di piacer e di gioia
non ritardi la morte
si lieto fine e si felice sorte.
T.Tasso

O come e gran martire
a celar suo desire
quando con pura fede
s ama chi non se l crede!
O mio soave ardore
O dolce mio desire
Sognuno ama il suo core
E voi sete il cor mio.
Allor fia che non vami
Che viver più non brami.

[Giovanni Battista Guarini]

O mio soave ardore
o dolce mio desire
s ognun ama il suo core
e voi siete il cor mio
allor fia che non v ami
che viver piu non brami.

Sento che nel partire
il cor giunge al morire
ond io misero ognora ogni momento
grido morire mi sento!

Non e questa la mano
che tante e si mortali
avvento nel mio cor fiammelle e strali?
Ecco che pur si trova
ne le mie man ristretta
ne forza od arte per fuggir le giova.

Ne tien face o saetta
Che da me la difenda.
Giusto e ben ch io ne prenda
Amor qualche vendetta
E se piaghe mi die baci le renda.

Candida man qual neve a gli occhi offerse
la mia cara angioletta
per far strana vendetta
de l acceso mio coro
che ingannata al candore
sperando di temprar sue fiamme foese
precipitoso corso.
O me misero Amore
che ne la neve sento ardor maggiore!

Dalle odorate spoglie
Sciogliete omai la mano
Che il mio voler e disvoler mi toglie.
E quellarpa felice
A cui non si disdice
Stringersi col bel petto
DAmor fido ricetto
Togliete e con lusata leggiadria
Fateci udir Cara la vita mia.

[Orsina Cavaletta]

Allapparir di quelle luci ardenti
Il duol che sì mannoia
Subito sparve e convertissin gioia.
Amor ferisci pur ardi e saetta
Se un così picciol ben tanto diletta.

[Anon.]

Non mi toglia il ben mio
Chi non arde dAmor come faccio io.
Se non è ingiusto Amore
Io sol avrò de la mia donna il core.
Dunque lasci il ben mio.

[Anon.]

Ahi disperata vita
Che fuggendo il mio bene
Miseramente cade in mille pene!
Deh torna alla tua luce alma e gradita
Che ti vuol dar aita!

Sospirava il mio core
Per uscir di dolore
Un sospir che dicea `L`anima spiro!`
Quasndo la Donna mia piu d`un sospiro
Anch`elle sospiro che parea dire
`Non morir non morire!`

O malnati messaggi e mal intesi
In vista si cortesi!
`Mori!` dicesti oime `ma non finire
Si tosto il tuo languire!`

`Non t`amo` o voce ingrata
La mia Donna mi disse
E con pungente strale
Di duol e di martir l`alma trafisse.
Lssa ben fu la piaga aspra e mortale
Pur vissi e vivo. Ahi non si puo morire
Di duol e di martire!

Gioite voi col canto
Mentre piango e sospiro
Ne dal mio lagrimar punto respiro.
Ahi mesero mio core
Nato sol al dolore.
Piangi ma piangi tanto
Che vinta dal tuo pianto
Sia la mia donna e poi rivedi in lei
Gli affanni e i dolor miei.

S`io non miro non moro.
Non mirando non vivo
Pur morto io son ne son di vito privo.
O miracol d`amore
Ahi strana sorte
Che`l viver non sia vita e`l morir morte.

Deh come invan sospiro
Deh come invan vi miro
Poice crudel voi fate ogni un gioire
Et a me sol morire.
Infelice mia sorte
Che la vita per me divenga morte.